Sant’Antonino Abate

Nacque nel VI secolo, probabilmente a Pico, anche se alcune fonti riportano Campagna d’Eboli, nel Salernitano, come luogo d’origine. È stato un religioso  benedettino, eremita ed abate, oggi venerato come Santo Patrono di Pico, Campagna e Sorrento. Lasciò ben presto la sua famiglia per raggiungere il monastero di Montecassino, fondato da non molti decenni, dove divenne monaco benedettino. In quel periodo l’Italia era al centro di invasioni e saccheggi: l’abbazia cassinese venne assaltata dai Longobardi nel 589 ed i monaci furono costretti a fuggire, trovando riparo a Roma sotto la protezione di Papa Pelagio II. Antonino invece vagò per la Campania fino ad arrivare a Stabia, dove conobbe San Catello che era il vescovo della città. Quest’ultimo, una volta diventato suo amico, preferì ritirarsi in eremitaggio sul Monte Aureo e affidò ad Antonino stesso la cura della diocesi. Il richiamo della solitudine fu forte anche per Antonino, che richiamò in sede Catello; a sua volta, Antonino raggiunse il Monte Aureo, vivendo in una grotta e cibandosi di erbe. Qualche tempo dopo fu raggiunto da Catello, deciso a ritirasi nuovamente sul monte, ed i due iniziarono la costruzione di una chiesa dalla quale si dominava il golfo di Napoli. Nell’arco di poco tempo, però, i due santi dovettero abbandonare l’impresa perché accusati di apostasia e culti idolatrici che misero in allarme Papa Sabiniano. Recatisi a Roma, i due furono prosciolti dalle accuse (grazie a Papa Bonifacio III) e poterono riprendere le loro attività di ampliamento della chiesa sul monte che divenne subito meta di intensi pellegrinaggi dalla vicina città di Sorrento. Gli abitanti di questa città invitarono quindi Antonino, che aveva già fama di santo, a stabilirsi a Sorrento, dove fu accolto dall’abate Bonifacio nel monastero benedettino di Sant’Agrippino, di cui divenne presto abate e dove ebbe modo di espandere ulteriormente la sua fama di santità anche per i numerosi miracoli di cui sarebbe stato protagonista. Morì a Sorrento il 14 febbraio 625 e fu sepolto nelle mura del convento.

Bibliografia: – Federico Demartino, “Vita di Sant’Antonino Abate. Principale patrono della città e dell’antica diocesi di Sorrento”, Napoli, 1901. – F. Gibbone, “La vita del Santo Abate Antonino”, Napoli, 1885.

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