Castelli e Fortificazioni in Ciociaria

Interessante è la presenza di castelli e fortificazioni in Ciociaria: durante l’età medioevale le frequenti scorrerie degli eserciti nemici, particolarmente i Saraceni nel IX sec., e le interminabili beghe dei potenti casati, determinarono la costruzione di castra, ovvero centri fortificati. Fumone è un raro caso di conservazione di strutture medioevali: l’antico perimetro originario del borgo contiene gli edifici della rocca che si erge in posizione centrale. Il castrum, un tempo castellanìa della Chiesa e prigione di Stato per i suoi nemici, costituì un punto strategico per l’avvistamento e la segnalazione a Roma di truppe di invasori, attraverso le fumate della torre principale. 

Interessante il castrum di Vico nel Lazio, soprannominata la “Carcassonne” di Ciociaria: ancora oggi è, infatti, quasi interamente visibile il sistema difensivo composto di 25 torri rettangolari merlate, alte circa 17 metri, e di tre porte urbane,  perfettamente conservate. Il passaggio tra i Monti Ernici verso l’abbazia di Trisulti e la vicinanza alle vie di comunicazione Sublacense e Latina ne facevano un punto strategico e ben collegato.

Dominante gran parte della valle Anticolana e le circostanti alture, Torre Cajetani nasce inizialmente come torre isolata di vedetta, sviluppando in seguito l’abitato: acquistato da Bonifacio VIII e dalla famiglia Caetani nel 1295, il castrum rientra in possesso dei Teofilatto, ancora oggi proprietari del castello; la rocca di forma quadrilatera, poggiante in più punti direttamente sulla roccia, si sviluppa intorno al mastio centrale raggiungendo l’altezza di 19 metri circa.

Cinto di fortificazioni e munito di baluardi il castello di Monte San Giovanni, nel medioevo proprietà dei Conti d’Aquino, fu ritenuto difficilmente espugnabile fino al 1494 quando le artiglierie di Carlo VIII, diretto alla conquista di Napoli, lo danneggiarono in modo gravissimo. Due imponenti torrioni, uno pentagonale e l’altro quadrato, fanno parte del complesso in parte ricostruito nel XVI secolo, mentre da segnalare è la cappella di S.Tommaso d’Aquino indicata dalla tradizione come cella di detenzione dell’Angelicus. Proseguendo, ad Isola del Liri, sulla sommità della cascata, domina il paese il Castello Boncompagni-Viscogliosi, oggi proprietà privata di quest’ultimi.

Opera fortificata dai Longobardi nel secolo VIII è il castello di San Casto a Sora, posto sull’omonimo colle in posizione strategica fra l’Abruzzo (Avezzano) e la Valle del Liri. Di esso interessanti sono i resti, come le possenti mura puntellate da torrioni di varie forme e l’ampio cortile dove vi sono una grande cisterna, utilissimo rifugio in caso di attacco nemico, e una cappella dedicata ai santi Casto e Cassio. Suggestiva è la passeggiata indispensabile per raggiungere il castello sul colle S. Casto, oggetto di molti itinerari del CAI. Altro castello eretto a simbolo della città è quello di Vicalvi. Un magnifico esempio di struttura longobarda del XII secolo. Difeso da mura possenti e torri quadrate è chiaramente visibile anche da lontano. Tra i castelli voluti dai conti d’Aquino ricordiamo anche quello di Roccasecca ed Alvito che, anche se oggi praticamente ruderi, conservano ancora il loro fascino medioevale.

Il castello di Alvito fu distrutto dal terremoto nel 1349 ma poi venne ricostruito per volere dei Cantelmo. Ancora visibili la merlatura antistante l’ingresso principale, il portale d’ingresso, le aperture a rosone e le finestre monofore della grande sala centrale che guardano la valle di Comino. Atre fortezze, anch’esse ruderi, degni di visita sono i castelli di Esperia e Ausonia. In posizione strategica fra Gaeta e Montecassino ebbero grande importanza militare e civile nel periodo della dominazione normanna e sveva.

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