Angelo De Tummulillis

Chi era: Segretario nella Corte di Napoli Nato a: Sant’Elia Fiumerapido nel 1397

Il suo vero nome era Angelo Tummulillo o, più esattamente, Angelus Tummulillus, come lo stesso era solito firmarsi nei documenti. Era figlio di Giovanni, notaio a Sant’Elia e seguì le orme del padre soleva firmarsi) ed era nato a S. Elia nel 1397. Figlio del notaio Giovanni, fu notaio anche lui e, dal 1427 al 1435, entrando quindi con questo ruolo e in seguito con quello di segretario nella Corte di Napoli, al servizio della Regina Giovanna II d’ Angiò.

Dopo la morte di quest’ultima, Angelo ritornò a Sant’Elia per esercitare il mestiere di notaio, ma nel 1460 lo troviamo ancora una volta a Napoli, sempre con l’incarico notarile, fra i partecipanti alla riunione del Parlamento Generale del Regno, indetta da Re Ferdinando I d’Aragona per stabilire le misure da adottare contro l’invasione del Duca Giovanni d’ Angiò. E’ lo stesso Tummulillo a parlarci di quegli avvenimenti. Eccellente cronista, è l’autore delle “Notabilia Temporum”, scritta nel 1470, una sorta di diario utilissimo poiché contiene notizie di grande interesse per la storia medievale delle province napoletane; descrive inoltre con dovizia di particolari il territorio di Sant’Elia, soffermandosi sulle guerre che interessarono il centro, i terremoti, le esondazioni del fiume Rapido, le pestilenze. L’opera contiene numerose illustrazioni, tra cui spicca quella in cui l’autore descrive una “trave di fuoco” vista nel cielo durante il regno di Enrico IV (febbraio 1465), che ha attirato l’attenzione degli studiosi di fenomeni celesti. Nel 1890 l’opera fu pubblicata da Corsivieri nelle “Fonti per la storia d’Italia” a cura dell’Istituto Storico Italiano.

Non si conosce con precisione la data della morte di Angelo Tummulillo, databile comunque nel periodo compreso tra il 1480 e il 1485. Il suo nome mutato in Angelo De Tummulillis ci è stato tramandato a partire dalla seconda metà del ‘600, così come cominciarono a trascriverlo i cronisti dell’epoca. A lui era intestata, fino al tempo della Seconda Guerra Mondiale, l’attuale Via Roma, nel centro di Sant’Elia Fiumerapido, dove, oggi, nulla più lo ricorda.

Bibliografia: – Benedetto Di Mambro, “Angelo De Tumulillis”, Sant’Elia Fiumerapido, s. d.Benedetto Di Mambro, “Sant’Elia Fiumerapido ed il Cassinate: antologia storica – archeologica – epigrafica”, Tipografia Pontone, Cassino, 2002. – Giovanni Cherubini, “Pellegrini, Pellegrinaggi, Giubileo nel Medioevo”, Edizioni Liguori, Napoli, 2005.

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