Giambattista Gennaro Grossi

Chi era: pittore accademico
Nato il: nacque nel 1766 – Morto il : il 23 marzo 1823

Giambattista Gennaro Grossi nacque nel 1766. Cominciò i suoi studi letterari seguito da personalità rilevanti e di grande reputazione. Studiò giurisprudenza e, nel 1799, fu nominato da Ferdinando IV Segretario Generale dei Beni Sequestrati e Confiscati. Nel 1801 andò a Roma dove conobbe altri illustri personaggi dediti allo studio delle arti e delle scienze. Nel 1802 esercitò la carica di Uditore Generale nello stato di Montecassino occupandosi della grande bilblioteca. Nel 1807, dopo che i Francesi soppressero il Monastero, Grossi si ritirò a Napoli per mettere in ordine i suoi lavori cominciati a Montecassino. La sua prima opera “La Patria di Cicerone: risposta di un anonimo al Corriere di Napoli, riportata al foglio del ‘27”, fu pubblicata nel 1810.

La città di Arpino lo elesse suo concittadino e, per questa grande occasione egli scrisse in forma epistolare tre volumi archeologici sugli antichi Volsci e sul Lazio, unendo i suoi studi di archeologia, chimica, litologia e storia naturale per la descrizione dei luoghi. Alcune sue lettere furono tradotte e ristampate anche a Parigi e a Londra. Nel 1815, al ritorno di Ferdinando IV, Grossi scrisse in latino una delle epoche delle Due Sicilie e successivamente scrisse altri tomi sulle Belle Arti.

Fece anche traduzioni dal greco. Nel 1821 fu nominato Istoriografo del Regno da Ferdinando IV e scrisse “La vita del Divino Redentore” divisa in sette libri. Scrisse inoltre tre libri sulla vita di Carlo III di Borbone. Dopo tante onorificenze, una morte prematura lo colse il 23 marzo 1823. 

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