Il Borgo di Fumone e il Castello di Celestino V

Fumone
Per la sua posizione e per la vicinanza al confine dell’antico Stato della Chiesa, Fumone, dal quale si dominano le vallate del Cosa e del Sacco, fu posto dal papato a sentinella contro le incursioni saracene e normanne. Sembra che il suo nome derivi proprio dal fatto di essere stato centro di segnalazione di eventuali nemici in vista, mediante l’accensione di fuochi su una apposita torre: tesi che ha riscontro nel detto popolare “Si Fumo fumat..Tota Campania tremat…“.

Fumone entra nella storia in epoca medievale (sec. IX), ma la leggenda fa risalire le sue origini al re Tarquinio il Superbo che, dopo la cacciata da Roma, sembra che qui trovasse rifugio (sec. V a.C.). Nel corso dei secoli fu dominio papale e la sua fortezza fu anche utilizzata come prigione. Il suo detenuto più illustre fu Papa Celestino V, il papa del “gran rifiuto“, rinchiuso nella rocca da Bonifacio VIII, dove trovò la morte nel 1296 in circostanze misteriose. Alla fine del sec. XVII i marchesi Longhi, ai quali era pervenuta la rocca, la restaurarono e trasformarono, creando un magnifico complesso detto “Villa Longhi” con annesso il “giardino pensile“, vera meraviglia: nei suoi viali si alternano piante secolari, aiuole e reperti archeologici. Fumone è un affascinante borgo medievale dal quale è possibile ammirare il vicino Lago di Canterno.

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