Pasqua con Giotto a Boville Ernica

Pasqua con Giotto è una manifestazione organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Boville Ernica nelle giornate di Pasqua e Pasquetta da vivere all’insegna di cultura, enogastronomia, musica, visite guidate del centro storico e dell’Angelo di Giotto nella chiesa di San Pietro Ispano e tante sorprese.

Informazioni utili

Dove si fa: Boville Ernica (Fr)
Data: Pasqua e Pasquetta
Organizzazione:  Comunee di Boville Ernica e Pro Loco

Che Cosa è

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta a Boville Ernica dal 2004 si rinnova l’appuntamento con la manifestazione “Pasqua con Giotto“, ideata e realizzata da Ciociariaturismo nel 2004 , in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura della Regione Lazio , Comune e Pro Loco di Boville Ernica. L’iniziativa in pochi anni è diventato l’appuntamento turistico di Pasqua più atteso di tutta la Ciociaria, un omaggio al prestigioso mosaico di Giotto , custodito all’interno della chiesa di San Pietro Ispano.

La chiesa di San Pietro Ispano (XII sec.) è uno scrigno di tesori ed opere d’arte, nella cappella Simoncelli, fatta costruire da Mons. G. Battista Simoncelli, protonotario apostolico di Paolo V Borghese .
Oltre alla croce del giubileo del 1300 conserva una rarissima e intatta opera a mosaico di Giotto, “L’Angelo“, proveniente dall’antica basilica costantiniana di San Pietro di Roma.
Nella stessa chiesa si può ammirare la più antica raffigurazione della natività , il Sarcofago Paleocristiano, una delle poche testimonianze del periodo paleocristiano in Italia, la più antica adorazione di Gesù da parte dei tre Magi, scolpita a bassorilievo nel marmo, databile tra il 330 e il 350 d.C.

Nei due giorni sono sempre in programma visite guidate ai tesori di Boville Ernica, musica popolare, animazione per bambini , cultura , arte e il mercatino dell’artigianato, degustazioni , il tutto anima ed esalta la bellezza del centro storico di uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’ Boville Ernica.

Un po di storia

Il Mosaico di Giotto

Nel 1610 l’arrivo a Bauco, oggi Boville Ernica, di un mosaico di 70 cm. proveniente dalla vecchia Basilica Vaticana in Roma rese il nostro paese unico al mondo. Monsignor Giovanni Battista Simoncelli, baucano, era nella curia di Roma, protonotario apostolico “cubicularius” addetto alle vesti del Pontefice, Paolo V Camillo Borghese allora regnante. Simoncelli ricevè in dono dal Pontefice quel mosaico destinato all’abbellimento della sua cappella gentilizia posta nella chiesa abbaziale di San Pietro Ispano e precisamente la prima a sinistra entrando.
Il mosaico raffigura il busto di un angelo ed è stato realizzato dai mosaicisti romani su “cartone” cioè disegno di Giotto. Trattasi della reliquia, la sola rimasta intatta dall’epoca della sua realizzazione, del complesso musivo detto “La Navicella” disegnata da Giotto a Roma nei primi anni del 1300 su commissione del cardinale Jacopo Stefaneschi e posizionato nell’atrio della basilica costantiniana costruita sul Colle Vaticano. Nei primi del 1300 Giotto si recò a Roma per studiare la pittura della scuola romana e in particolare le opere di Pietro Cavallini. (cappella Simoncelli. Boville Ernica Chiesa di San Pietro Ispano)

L’opera di Giotto è il lavoro più importante del periodo della cattività avignonese. Il disegno, cartone, di Giotto rappresenta nella parte centrale l’episodio evangelico della barca, la Chiesa, di Pietro in pericolo per la tempesta nel mare di Tiberiade con il Cristo invocato dall’apostolo. Ai lati dell’episodio centrale Giotto pose due tondi con la figura di angeli: l’uno che guarda da sinistra a destra, quello conservato a Boville Ernica e l’altro che guarda da destra a sinistra conservato nelle Grotte Vaticane. Quest’ultimo risulta purtroppo danneggiato per le sue vicissitudini ed ampiamente restaurato. Il tondo di Boville Ernica è il solo pezzo integro mai toccato dell’intera opera giottesca l’unica del maestro realizzata in mosaico. In effetti l’attuale aspetto dell’opera è in forma di quadrato: nel 1600 per adattarlo al sito che oggi lo accoglie furono aggiunti quattro spicchi triangolari in tessere dorate.

L’opera conservata con amorevole cura in Boville Ernica mostra come l’arte di Giotto già all’epoca andava già distaccandosi dai tipi del Cavallini verso quello stile che lo distinguerà come dice il Berenons, mostrerà i caratteri tattili concreti realistici della sua pittura. Lo sguardo profondo indagatore, l’azzurro delle vesti il nastro dello scollo, rendono la figura anatomica, non la coprono, la plasticità delle ali aumentano l’anatomia perché non sono sovrapposte, ma fuoriescono facendone parte della figura.
Siamo di fronte ad un’opera unica per la storia dell’arte pittorica e del mosaico italiano.
Nessun dubbio circa la sua autenticità attestata dalla scritta posta in alto del mosaico, l’analisi delle tessere e della maniera di disporle, lo stile, la tradizione, inoltre l’interesse nazionale ed internazionale che il nostro “Angelo” suscita costantemente sorprese.

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