Borgo Medievale Santa Croce e L’antica Verulae

orgo Medievale Santa Croce e L'antica Verulae

Veroli, l’antica Verulae, una delle principali città erniche sorge sul pendio di un colle a circa 700 metri di altezza, dominando l’area interna che collega le Valli del Sacco e del Cosa con la conca sorana. La cinta muraria verolana è formata nella parte superiore, quella corrispondente all’Acropoli, da una lunga muraglia, addossata al monte in modo da ricavarci un terrapieno, la tecnica di costruzione è del tipo poligonale e le zone occidentali, dove il terreno è impervio, troviamo brevi tratti di mura.

In seguito, sopra la cinta ernico-romana sono stati costruiti altri muri in epoca medioevale, fra cui la rocca di vetta, il triangolare torrione di San Leucio, e diverse torri poste lungo il circuito, oltre alle sopraelevazioni. Lungo il circuito murario si aprivano diverse porte, oggi quasi tutte scomparse. Una delle più imponenti e meglio conservate è la medievale Porta di Santa Croce, vicino all’omonima chiesa, formata da un arco a tutto sesto. Un’altra porta ben conservata è quella chiamata Romana che si presenta come un imponente arco trionfale ricostruito nelle attuali forme settecentesche dall’architetto Subleyras.

E’ in questo borgo inespugnabile che si trova la chiesa più antica di Veroli, dedicata a San Leucio. Una piccola chiesa risalente al IX secolo, formata da un edificio a navata unica e due cappelle laterali di epoca posteriore, decorata al suo interno con affreschi seicenteschi. San Leucio conserva una tavola marmorea con la sua dedicazione, risalente al 1079 ad opera del pontefice Gregorio VII.

Al primo periodo imperiale, invece, risale un eccezionale documento della vita pubblica di Veroli i Fasti Verulani (I sec. d.C), visibili al centro della cittadina, nel cortile della medievale Casa Reali, che ci dicono subito quanto importante fosse diventata in quel tempo l’antica Verulae tanto fedele a Roma da meritarsi i diritti e i privilegi di cui appunto, i Fasti costituiscono un raro esempio. Su questo frammento di calendario marmoreo, sono incisi i primi tre mesi dell’anno, ognuno in tre colonne; ogni mese è ripartito in giorni fasti, nefasti, comiziali e intercisi, ad indicare le giornate più adatte alle festività civili e religiose e ai mercati periodici della città.

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