La tradizione de il “pappone” ad Arpino

La tradizione de il "pappone" ad Arpino

Il 17 gennaio ad Arpino, in onore della festa di Sant’ Antonio, viene distribuita gratuitamente la polenta chiamata il “pappone“, condita con sugo e pecorino grattugiato e distribuita agli astanti. La polenta viene cucinata in calderoni di rame e, dopo la Santa Messa, viene benedetta dal sacerdote. Tutti gli abitanti di Arpino e i turisti possono degustare la prelibata polenta, preparata in grande quantità, davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta.

Informazioni utili

Dove si fa: Arpino (Fr)
Data: ogni 13 Gennaio

Che Cosa è

La polenta viene cucinata ad Arpino in piazza, davanti la Chiesa di Santa Maria Assunta, da cuochi improvvisati, in grandi paioli di rame (le “cuttrelle“), ben condita con sugo e pecorino grattugiato e distribuita agli astanti. Dopo aver celebrato la Santa Messa, il sacerdote benedice la polenta. Un quadro che raffigura Pompeo Grimaldi.

Un po di storia

Agli inizi del ‘600, il cavaliere arpinate Pompeo Grimaldi, benefattore della città, destinava una cospicua somma in beneficenza per la dote delle ragazze povere del quartiere di Civita. La scelta delle beneficiarie sarebbe dovuta avvenire nel giorno di Sant’Antonio, il 17 gennaio, a sorte. Con il trascorrere del tempo la Confraternita del Santissimo e della Concezione, tuttora esistente, decideva per un uso diverso dei soldi rimasti, stabilendo di offrire ogni anno nel giorno di Sant’Antonio un pasto caldo, un “pappone“, ai poveri del paese. Da allora, davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunta si cucina ogni anno una grande quantità di polenta che viene benedetta e distribuita a tutti coloro che si presentano con un qualsivoglia recipiente.

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