Piazza Municipio ad Arpino

Arpino - Piazza Municipio
Piazza Municipio ad Arpino (Fr)  è un museo a cielo aperto. Alla scoperta dei tesori di Arpino non si può che iniziare dal suo cuore pulsante: Piazza Municipio, set del film Splendor. Centro nevralgico della vita sociale, culturale e religiosa dei suoi abitanti e dei tanti turisti che ogni giorno la visitano, la piazza è il luogo ideale per respirare la storia locale e sorseggiare un buon aperitivo in uno dei tanti bar che vi si affacciano. Sembra un salotto, circondato da palazzi e chiese, le sue linee architettoniche armoniose ed eleganti, le tinte calde e gentili delle sue facciate accolgono il visitatore per introdurlo nel cuore della città. Domina la piazza la Collegiata di San Michele Arcangelo, custode di alcuni dei capolavori di Giuseppe Cesari, il cosiddetto Cavalier d’Arpino, che fu Maestro di bottega del Caravaggio. Al lato della piazza sorge il palazzo ottocentesco del “Tulliano”, un complesso scolastico di illustre tradizione sulla cui facciata si stagliano fieri i busti dei tre figli celebri di Arpino: Cicerone, Caio Mario e Marco Vipsanio Agrippa, ciascuno sovrastante un’iscrizione latina che ne rievoca la memoria; il Tulliano, sede per più di due secoli del rinomato Liceo Ginnasio-Convitto Nazionale, è l’istituzione che più di ogni altra ha mantenuto viva la fama di Arpino come grande centro di cultura. Cicerone e Caio Mario sono celebrati anche con delle statue in bronzo che adornano questa bella piazza. Al centro è possibile osservare un tratto di strada romana, il Decumanus Maximus, l’asse viario più importante della città che rievoca tempi antichi e gloriosi. La piazza è chiusa a L da Palazzo Boncompagni, già sede municipale, sulla cui facciata spicca lo stemma di Arpino e, subito al di sotto, un’iscrizione latina dedicata a Carlo III di Borbone, a ricordo dell’operato del sovrano in favore della città. Ai lati dell’iscrizione risaltano i busti di Vittorio Emanuele II e di Giuseppe Garibaldi mentre sulla facciata di destra quelli di Giuseppe Cesari e San Francesco Saverio Maria Bianchi, anche loro figli illustri di Arpino.  Il palazzo deve il suo nome ai duchi Boncompagni, feudatari di Arpino per quasi due secoli.

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